28/09/2014

Crema di peperoncini rossi


Periodo intenso... sempre meno tempo per scrivere i post ma la cosa peggiore è stata perdere molte delle foto fatte per post già programmati!:-( 
Nè l'homo sapiens technologicus (il mio maritozzo) nè il tecnico riescono a sistemare il disco fisso... dovrò ripreparare tutte le pietanze già pazientemente fotografate! Sigh!:-(
Questa crema ai peperoncini è una ricetta che mamma Graziella ha imparato a fare da un amico di mio zio (tipo simpaticissimo che si diletta a preparare conserve di ogni tipo). Questa crema è una di quelle cose che non manca mai nei "pacchi da viaggio" che mamma compone ogni volta che ritorniamo... al Nord insieme ai pistacchi, mandorle, del profumatissimo origano e dei gustosissimi capperi sotto sale! Si può usare per qualunque preparazione che richieda una nota piccante, attenzione con le dosi, se esagerate è veramente letale per le Vs papille! 

Ingredienti per tre barattoli da 125 ml:
20 peperoncini rossi piccanti
1 acciuga
1 spicchio d'aglio
una manciata di foglie di basilico fresco
1 cucchiaino di zucchero
olio evo q.b.
olio semi di girasole q.b.


I peperoncini prima di essere utilizzati si devono fare asciugare o al sole per qualche giorno o nel disidratatore per qualche ora o in alternativa nel forno ventilato a bassa temperatura. Devono sembrare un po' moscetti come nella foto ma non secchi.
Pulite i peperoncini eliminandone i piccioli, tagliateli grossolanamente (io con i guanti di lattice) e frullateli insieme con gli altri ingredienti. Per facilitare l'operazione aggiungete l'olio evo in piccole quantità e olio di semi di girasole. Orientativamente il rapporto tra i 2 olii dev'essere di 1 a 3.



Quando è tutto ben amalgamato riempite i barattoli precedentemente sterilizzati. Ricoprite tutto con olio di semi, richiudete e conservate in frigo. 
L'uso dell'olio evo non è eccessivo perchè è più a rischio "irrancidimento" e scurisce la preparazione mentre l'olio di semi è più stabile.


Mi raccomando usatela con parsimonia, io per una semplice pasta aglio e olio ne aggiungo una puntina di coltello nell'olio caldo; stessa quantità e modalità d'impiego nella pasta con le vongole e via dicendo. Fate attenzione a che la crema sia sempre tutta ben coperta d'olio!;-)

01/09/2014

Pani cunzatu (pane condito)



Se la bontà di un piatto è proporzionale alla sua semplicità questo piatto è sublime proprio perchè incredibilmente facile! "U pani cunzatu" l'ho mangiato per la prima volta a Scillichenti, minuscolo paesino in prossimità del mare, posto nella Riviera dei limoni, sotto Acireale, in un piccolo (al tempo, ora non so) panificio della piazza principale. Una forma di pane, u cucciddatu (ciambella), ripieno o cunzato che dir si voglia, con pomodoro, pecorino/mozzarella, olive nere, olio, peperoncino, origano, sale e scaldato in forno: fu una rivelazione! Diventò il leitmotiv delle nostre riunioni notturne di sedicenni  sul mare in alternativa alla scontatissima pizza! Credo che la ricetta sia nata per riciclare il pane che avanzava dalle infornate della giornata, ne conoscete uno migliore?;-)
Altro posto famoso dove ho gustato (anche Voi potete farlo) un pane condito da urlo con un  paesaggio mozzafiato sull'omonima Tonnara e Faraglioni è Scopello, piccolo borgo della riviera trapanese. Siamo nella parte opposta della Sicilia rispetto a Scillichenti; la frazione in questione è proprio piccola ma vale la pena visitarla (c'è un bellissimo baglio al centro con vari locali e ristoranti) e fare una capatina nell'ormai famosissimo forno a legna dove preparano quintalate di pane cunzatu! Qui lo trovate a filoni e con la presenza delle acciughe nella farcitura ma potete chiedere qualunque variazione negli ingredienti!
Se siete arrivati a Scopello non potete non passare da San Vito lo Capo ed immancabilmente visitare la Riserva dello Zingaro, proprio in queste zone alcuni B&B mettono il pane condito nel buffet della colazione!
Non potete immaginare come si comincia bene la giornata!;-)

Ingredienti per 500 gr. di pane:
pane cotto nel forno a legna
400 gr. di pecorino ciciliano (pepato fresco)
oppure galbanino se non avete altro
2 pomodori maturi e sodi
10 olive nere grosse (io avevo le Kalamata)
1 cipolla fresca piccola 
olio evo
peperoncino
origano, basilico

Ovviamente da brava catanese, prima di cimentarmi nella preparazione, ho cercato u cucciddatu cotto nel forno a legna in lungo e in largo ma qui è stato impossibile trovarlo quindi ho optato per un filone di farina di semola cotto nel forno rigorosamente a legna!
Cominciamo: tagliate il pane in due parti,  eliminate un poco di mollica da entrambi i lati. Irrorate con abbondante olio, distribuite un pizzico di sale, abbondante origano e peperoncino secondo i Vs gusti.

 

Affettate il formaggio e distribuitelo su una parte del pane, fate lo stesso con le olive, la cipolletta, il basilico e il pomodoro.

 

Sulle fette di pomodoro mettete dell'altro sale, poco, e dell'altro olio. Richiudete e comprimete bene, quasi a voler sigillare le due parti per evitare che la farcia fuoriesca.



Se il pane lo condite appena sfornato e vedete che il formaggio si è un pochino sciolto va bene, altrimenti ripassate il filone nel forno caldissimo, tenetelo qualche minuto e appena sfornato consumatelo subito tagliato a grossi tocchetti.



In altre realtà della Sicilia il pane, appena sfornato, viene condito semplicemente con: abbondante (ma veramente "abbondante") olio evo, origano, peperoncino e sale. Lo si gusta così o accompagnato da ricottine fresche, salame, etc. etc. Sfiziosissimo!

NOTA: Ehm... io sono una formaggiara e sullo strato di pomodoro metto delle fette di galbanino tagliate sottili, per addolcire il sapore del pecorino e poi perchè appena addento il pane incontro subito il formaggio dal sapore morbido e lo reincontro più deciso appena finisco di mordere! E' una mia voluttà, Voi sbizzarritevi come volete, potete anche aggiungere uova sode, capperi, pomodoro secco, acciughe, tonno...